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Cortese Davide

Umano, Capra, Bovino…. Chiarezza sulla Lattoferrina

Torniamo sull’argomento Lattoferrina per fare un po’ di chiarezza sulla sua origine. Come detto recentemente nel “giornalino” di Ottobre la Lattoferrina è una glicoproteina ferro-sequestrante. Ciò significa che essa è in grado appunto grazie a delle tasche idrofobiche di sottrarre il ferro utile ai virus per replicarsi.


La Lattoferrina è inoltre presente nel colostro del latte materno, nel colostro di origine caprina e di origine bovina. La grande difficoltà e il motivo per cui viene utilizzato meno il colostro caprino, pur essendo migliore qualitativamente rispetto a quello bovino, è semplicemente a causa della sua reperibilità. Infatti oltre ad essere più complicato reperirlo è anche più facile andare nel caso in stock rottura e non poter continuare a produrre quel prodotto da parte delle grandi aziende erboristiche. Tuttavia il parametro di misura principale con cui si confronta il colostro caprino e bovino è per la presenza delle IgG.


Le IgG sono delle immunoglobuline ovvero degli anticorpi in grado di riconoscere alcune sequenze specifiche di virus e patogeni. Esse sono presenti in quantità simili sia nel colostro bovino che in quello caprino. Ovviamente tutte le sostanze naturali utilizzate negli integratori fitoterapici devono prima di tutto passare dei test di purezza e controllo qualità, ma soprattutto devono passare sotto la NOSTRA lente d’ingrandimento.


Inoltre la Lattoferrina da noi consigliata ha una capacità sequestrante al 10%, ciò significa che su 100 siti solamente 10 sono occupati, i restanti sono completamente liberi di esplicare la propria azione benefica sul nostro organismo, e ciò ne caratterizza il prezzo. Una minor capacità sequestrante permette di avere un prodotto meno costoso ma con efficacia più scadente.


A concludere la Lattoferrina utilizzata in uno dei più importanti studi che mette in evidenza l’efficacia di questa proteina contro il Covid-19 è proprio quella di origine bovina, e proprio con quest’ultima si sono ottenuti ottimi risultati.

https://ijrhs.org/sites/default/files/IntJResHealthSci-8-1-8.pdf

Da come si può evincere dalla tabella affianco riportata, direttamente presa dalla prestigiosa rivista Internazionale di Ricerca in Scienze della Salute, i pazienti trattati con Lattoferrina, Zinco e Vitamina C hanno ottenuto una regressione dei sintomi da Covid-19 con una “media del 69%”.


Anche e soprattutto per questo motivo integrare la Lattoferrina INSIEME ad altre sostanze utili per il nostro organismo è fondamentale, infatti nello studio la somministrazione di Lattoferrina e Vitamina C era contemporanea! Queste sostanze infatti non vanno in interferenza tra di loro ma al contrario hanno un’azione sinergica con uno stesso preciso scopo, ovvero quello di immunizzarci e espletare un’azione antiossidante protettiva. Interessante notare come questa proteina abbia sinergia anche con alcuni antibiotici.


Se vogliamo ottenere quindi gli stessi risultati dobbiamo il più possibile copiare le metodiche degli studi presi in considerazione.


È importante chiarire inoltre, che essere positivi non significa essere contagiosi.


Essere positivo al tampone molecolare infatti significa che è stato riscontrato acido nucleico corrispondente al SARS CoV-2 ovvero il virus che provoca il Covid-19. Però il fatto che sia positivo non significa che quel po' di acido nucleico rappresenti una molecola virale infettante, cioè in grado di infettare... Può essere:


· Un residuo

· Il virus “morto”

· Il virus “vivo”


Qualora fosse il virus “vivo” non è detto che sia infettante ma deve avere una carica virale tale da provocare il contagio. Da studi in vitro si è riscontrato che questa quantità deve essere corrispondente minimo ad 1 milione di genomi equivalenti, ma ad oggi non abbiamo la possibilità celere di controllare questi valori. È perciò fondamentale fare prevenzione con:


· Alimentazione

· Attività sportiva

· Integrazione

· Riposo (dormire 7/8 ore)


La Lattoferrina è una risposta ottimale all’ormai classico antibiotico verso i quali si sviluppano sempre più diffusamente e frequentemente forme di antibiotico resistenza che ne inibiscono l’efficacia.


Quanto scritto non vuole sostituire il parere del medico curante e non ha valenza scientifica, come sempre invito i miei lettori ad informarsi autonomamente e con l’aiuto di un professionista del settore. Inoltre ciò non è un incitamento all’integrazione autonoma, il consiglio di un esperto è sempre fondamentale.

Post elaborato da: Cortese Davide Erborista Fitoterapista

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